La Gnomonica

Storia, arte e scienza delle meridiane.

Breve storia degli orologi solari

Gli orologi solari, meglio conosciuti come meridiane, hanno origine antichissima. Sono noti gli emicicli dei romani, cavità emisferiche che indicavano l’ora al loro interno, la torre dei venti ad Atene, l'orologio di Augusto a Roma, forse il più grande quadrante solare di tutti i tempi, rinvenuto parzialmente nel sottosuolo di Roma solo di recente, in seguito a ricerche effettuate in base a testimonianze riportate da Plinio il Vecchio.  Il tempo,  misurato allora in ore temporarie, suddivideva il giorno, dall’alba al tramonto, in dodici parti uguali, indipendentemente dalle stagioni.

In tempi meno remoti le ore temporarie, che avevano il difetto di essere più lunghe d’estate che d’inverno, furono abbandonate in favore delle ore italiche, sistema di misurazione del tempo che faceva riferimento al tramonto del sole. Infatti la 24° ora era l’istante del tramonto del sole, le 23 indicavano un’ora al tramonto, le 22 due ore al tramonto e così via. Questo nuovo sistema rappresentava già un notevole progresso rispetto a quello temporario in quanto le ore erano 24 nell’arco della giornata e praticamente uguali durante l’anno. Parallelamente a questa suddivisione ne fu introdotta un’altra simile che, invece, fissava le 24 mezz’ora dopo il tramonto.

Anche il sistema italico fu, in seguito, dismesso in favore di quello oltremontano o francese che, pur dividendo l’intero giorno in 24 parti uguali, iniziava il computo delle ore a mezzanotte.

Quasi tutte le meridiane costruite nel secolo scorso utilizzano quest’ultimo sistema di misurazione che, però, si limita alla indicazione dell’ora locale. Pertanto, una meridiana posta a Firenze indica un’ora diversa da quella di una ubicata a Torino.

Negli ultimi secoli le meridiane erano così diffuse che non esisteva quartiere dove non se ne potesse scorgere una sulla parete di qualche edificio.

A seguito dell’avvento e diffusione dell’orologio meccanico, dell’introduzione del tempo medio e del fuso orario, la meridiana perse di pari passo la sua importanza e fu conseguentemente trascurata, prima nelle città e nei grossi centri e, infine, nei paesi e campagne. Pertanto, dopo secoli di utilizzo, questo storico segnatempo venne totalmente abbandonato.

In Italia, da circa un ventennio o poco meno, si riscopre un rinnovato e generale interesse per le meridiane e per la gnomonica, la scienza delle meridiane. Nel nostro Paese, terra di eccezionali gnomonisti, in particolare dal  '400 a tutto il  '700, si forma spontaneamente una nuova generazione di cultori di questa disciplina. Agli inizi degli anni '80, ce ne erano pochissimi, forse una decina; oggigiorno se conoscono più di cento e il loro numero è in continua crescita.

Sono stati scritti molti libri e pubblicati interessanti articoli. È tuttora in corso il censimento nazionale dei quadranti solari iniziato pochi anni fa su iniziativa di alcuni volontari ed in seguito organizzato dall’UAI - Unione Astrofili  Italiani. Oltre ai numerosissimi e bellissimi quadranti solari tradizionali, sono state costruite meridiane monumentali e meridiane su superfici curve, realizzate con l’apporto del computer.

Ci sono oggi a disposizione dei neofiti molti programmi che consentono di calcolare un quadrante solare con relativa facilità, lasciando libera la fantasia sulla scelta e sulla tecnica di esecuzione.

Lo scrivente ha realizzato numerosi programmi alcuni dei quali generano un’immagine di grafica a video del quadrante mentre alcuni altri forniscono le coordinate cartesiane ed altri dati necessari per la costruzione del quadrante. Parte di questi programmi è ora a disposizione degli interessati, semplicemente andando a scaricarli dalla pagina del sito riservata al software.